Otello e Iago, Prologo e viaggio in mare

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Napoli Teatro Festival Italia in coproduzione con Chiaradanza

e in collaborazione con

CAPRI WONDERFUL BOATS/GIANNI’S BOAT e Lega Navale Italiana sezione di Napoli

 

OTELLO E IAGO, PROLOGO E VIAGGIO IN MARE

Navigazione teatrale a vela liberamente tratta dall’Otello di Shakespeare

 

Ideazione e regia: Antonella Monetti

con Maria Teresa Cesaroni,Dario David Carandente,Salvatore Caruso, Carmine Paternoster e Antonella Monetti

Dècor: Raffaele di Florio

assistente dècor: Chiara Pepe

foto di scena: Kio

organizzazione e logistica: Linda Martinelli

durata: 90 minuti

 

Note di regia e sinossi Quando, alla fine del primo atto, Otello e il leutennant Cassio prendono il mare per accorrere in difesa di Cipro contro il Turco, è notte fonda. Solo l’indomani, con calma, l’ufficiale anziano Jago li seguirà assieme a sua moglie Emilia, a Desdemona e a tutta la corte. Sorprendentemente, questi sbarcherà a Cipro per primo, nonostante (anzi probabilmente grazie) ai forti venti, solo molte ore dopo raggiunto da Cassio, che ha però perso le tracce di Otello nella tempesta… dal porto, tutti scrutano il mare in fervida attesa.

Questo episodio mi ha stimolato a considerare i protagonisti della vicenda shakesperiana innanzitutto come uomini di mare, avvezzi alle intemperie,  lontani dagli affetti e costretti in spazi coatti a competere per abilità marinaresca. E poi come corpi poetici della vicenda. Corpi visionari sospesi tra aria e acqua sul rollio dell’onda. Corpi intenti nella ricerca della perfezione, della sincronia del gesto e del tempo del gesto in una danza rituale ritmica e ripetitiva.

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La costa si allontana e sempre più piccola la città cessa di pulsare alle tempie.

Mentre la prua guadagna verso l’orizzonte, sfilando sul mare,

in un tempo sospeso, canto di marinai soffiato al cielo.

A gonfiare le vele, a rompere il beato silenzio.

La storia è nota: le astuzie di Jago feriscono a morte il cuore d’Otello.

E sull’onda, le sue certezze si sgretolano.

Così nell’incalzare del vento e della sera, le vele si riducono a fazzoletti.

Energiche manovre richiedono una forza animale che diviene furia.

Urla nella notte, ordini disattesi, vele in bando…  .Antonella Monetti.