Manifesto

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ASSOCIAZIONE CULTURALE ARTISTICA CHIARADANZA

Chiaradanza è un centro di ricerca e promozione della danza contemporanea e delle arti del movimento orientali, in particolare il Tai Ji Quan (Tai Chi Chuan)) e  Qi Gong, quali strumenti di supporto e ricerca nella formazione del danzatore e nella creazione artistica.

Una ricerca poetica del movimento che tende a svincolarsi dalle forme estetiche classiche occidentali e che utilizza invece integrandoli, gli elementi rotondi e fluidi, precisi e continuati, del movimento Tai Ji (Tai chi), esplorando nuove e dinamiche forme di espressione del corpo.

Chiaradanza è una compagnia instabile di teatrodanza che indaga e ricerca un personale linguaggio partendo da Napoli, con la necessità di raccontare e trasmettere la propria esperienza umana ed artistica, dialogando con il territorio e le sue storie di ieri e di oggi, di fuori e di dentro, verso un nuovo teatro del corpo dove i diversi linguaggi che lo compongono, dal teatro alla danza, alla musica, al canto, all’immagine, siano esperienze uniche ed irripetibili per la creazione.

Taiji e Danza – incontro col Tai Chi

L’avanguardia ha un cuore antico

L’incontro fra il Tai chi e la danza contemporanea è avvenuto a New York negli anni ’70, ma la danza moderna americana ha conosciuto le arti marziali senz’altro prima di quel che si possa pensare.

In America, sin dai suoi albori all’inizio del Novecento, la danza moderna si pone in contrapposizione alla danza classica sia per la scelta dei contenuti, sia soprattutto per il tipo di lavoro sul corpo. Un’apertura allo studio di altre discipline è sempre stata una caratteristica distintiva della modern dance; il teatro tradizionale giapponese e indiano, le danze tradizionali ed etniche (danza indiana, flamenco, danza balinese per citarne solo alcune) e le arti marziali hanno contribuito a creare un vocabolario di movimenti unici e rivoluzionari per l’epoca. Lo studio delle arti marziali permette alla modern dance di sviluppare sin da subito il concetto di “centro” (il “chi” cinese e il ki giapponese); le gambe perdono l’importanza estetica a loro attribuita dalla danza classica mentre il bacino, il tronco e le braccia diventano il veicolo di espressione del nuovo corpo. Il bacino e la schiena si sono liberati delle stecche di balena dei busti, i piedi, nudi e finalmente liberi dalle scarpette, si muovono agili sul pavimento: il corpo che danza ritrova il contatto con il suo respiro e con la terra. Ed è proprio grazie a questo contatto che si inizierà ad esplorare tutte le possibilità di movimento che il suolo offre (cadute, rotolate e così via). Ai giorni nostri il Tai chi e le arti marziali sono materie di insegnamento presso i più importanti corsi di formazione per i danzatori contemporanei, in Europa e in America. Da anni ormai coreografi e insegnanti di danza contemporanea integrano movimenti tratti dalla pratica del Tai chi con il loro lavoro. Per non parlare dei giovani coreografi di origine cinese che si sono recentemente affermati nel mondo della danza grazie ai loro spettacoli, fantasiosi da un punto di vista scenografico ma soprattutto caratterizzati da un approccio al movimento davvero innovativo.

Nella danza dal Novecento a oggi l’avanguardia ha un cuore antico.