Nuha o delle vite di scarto

Nuha o delle vite di scarto

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Coreografia di Anna Redi e Marie These Sitzia
Con Anna Redi e Marie Therese Sitzia
Musiche da Carillon di Donato Cutolo e Luigi Boccherini
Foto e luci Marco Ghidelli
Organizzazione: Linda Martinelli

Questo spettacolo nasce dopo Matres Matutae e Scenata, dal burqa alle veline e vuole chiudere la ricerca sulla donna nell’oggi e nel mito della dea partogenetica.
Uomini e donne in rottamazione in un linguaggio teatrale e di danza di selvaggia poesia.

Per un teatro intransigente e totale.
Sono partita dalla lettura di Zygmunt Bauman dall’ idea del rifiuto umano come eccesso, come esubero del mondo troppo pieno.

 Produciamo rifiuti, diventiamo noi stessi rifiuti.
Come in una apocalisse l’esubero, l’abbandonato, il rifiutato , l’escluso, lo scartato …L’eccesso
Dedicato ai corpi superflui. In un mondo dove si può tutto non si può più fare niente.
Da un lato il mondo lindo e pinto fatto per consumare in fretta dove tutto è accelerato e inconsapevole dall’altro il rifiuto da tenere come un segreto oscuro e vergognoso.
“ Noi proprio noi di tante generazioni siamo stati prescelti?” si domanda Seneca nel tardo impero e la domanda rimbalza a noi.
E continua:“ E’ troppo avido di vita chi non vuole morire quando con lui muore l’universo”.
In scena due corpi gemellari che aspettano.
Ora barboni, ora depressi, ora danzanti sulle macerie del mondo , ora favolosi ed ironici sulle note di una vecchia canzone di Renato Zero come se tutto fosse solo un sogno dal quale svegliarsi presto.

CONTATTI: LINDA MARTINELLI

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